IL PESCE AZZURRO

Pochi giorni fa si è celebrata la “giornata internazionale del Mar Mediterraneo” culla indiscussa di uno degli alimenti alla base della dieta Mediterranea: il pesce azzurro!

Ed è proprio di pesce azzurro che voglio parlarvi oggi!

 

Qual è il pesce azzurro e perché si chiama così?

Il pesce azzurro è un grande gruppo di pesci chiamati così per la caratteristica striatura bluastra sul loro dorso, che li distingue da un’altra categoria ittica importantissima, i pesci bianchi.

Il pesce azzurro più comunemente consumato sono alici o acciughe, sarde e sardine, sgombro, aguglia, alaccia, aringa, cheppia (o gheppia), costardella, cicerello, lanzardo, leccia, palamita, serra, spratto (o papalina), suro (chiamato anche sauro, sugherello o occhialone). Molti di questi vi potrebbero risultare del tutto sconosciuti, questo perché molte di queste specie si trovano solo nelle località di mare dove vengono pescati e non vengono commercializzati molto dalla grande distribuzione.

 

 

Quali sono i vantaggi del consumo di pesce azzurro?

Diversi studi pongono l’attenzione sugli effetti benefici per la salute legati al consumo abituale di pesce azzurro ed in particolar modo mettono in correlazione il consumo di pesce azzurro con la riduzione della mortalità per patologie cardiovascolari. Questo effetto è essenzialmente dovuto a due acidi grassi abbondantemente presenti in questa tipologia di pesci che fanno parte della categoria di grassi Omega 3: in particolar modo ci riferiamo a EPA (acido ecosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico).

Gli effetti di questi due acidi grassi sulla salute dell’uomo sono molteplici e dimostrati da molti studi scientifici. In particolar modo vanno ad agire abbassando i livelli di trigliceridi ed aumentando i livelli di HDL, quello che volgarmente viene chiamato “colesterolo buono” che ha un’azione di “spazzino” nelle nostre arterie, andando a pulirle dai depositi di LDL (cioè di “colesterolo cattivo”) che quando in eccesso tende a precipitare ed accumularsi nelle arterie causando le note placche aterosclerotiche che portano ad un progressivo irrigidimento delle arterie: questo è il primo step alla base di molte patologie cardiovascolari, come ad esempio l’ipertensione.

Alti livelli di HDL aiutano a mantenere sane le arterie e riducono il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.

 

 

Quali sono le controindicazioni?

Non ci sono vere e proprie controindicazioni nel consumo di pesce azzurro; l’unico consiglio che si può dare è di scegliere preferibilmente pesce di piccola taglia e consumare pesci di grossa taglia solamente una volta a settimana, massimo due, per ridurre gli effetti legati agli inquinanti ambientali a cui purtroppo questi pesci sono soggetti e che poi finiscono nelle loro carni e di conseguenza nei nostri piatti. Più il pesce è piccolo, più il suo ciclo vitale è breve e meno inquinanti accumula.

Altro aspetto da non trascurare è che se il pesce è pescato o di allevamento cambiano i suoi valori nutrizionali: è sempre preferibile un pesce “selvaggio” piuttosto che di allevamento, in quanto meno grasso e più ricco di omega 3!

 

 

Il pesce azzurro dovrebbe essere consumato, secondo le linee guida della Dieta Mediterranea, fino a quattro volte alla settimana, meglio se pescato nel nostro meraviglioso Mar Mediterraneo, preferendo pesci di piccola taglia e possibilmente e consumato fresco!

 

 

 

Dott.ssa Angelica Maggio

 

 

 

 

 

 

 

Riferimenti:

Fish Intake, Contaminants, and Human Evaluating the Risks and the Benefits - Dariush Mozaffarian, MD, DrPH Erie B. Rimm, ScD